TALLODINIE POSTERIORI

DEFINIZIONE 
Le tallodinie posteriori sono per lo più causate da patologie che interessano il tendine di Achille nel suo tratto terminale o in corrispondenza dell’inserzione ossea al calcagno.

Una delle situazioni più frequenti è la presenza di ossificazioni all’interno del tendine in corrispondenza dell’inserzione sul calcagno; queste si formano per situazioni dismetaboliche, presisposizione congenita o per eccessiva trazione da parte del tendine come nel piede cavo o in soggetti che praticano attività sportive in particolare la corsa.

Un’altra condizione piuttosto frequente è la compressione del tendine da parte di una prominenza ossea della porzione posteriore del calcagno che determina una irritazione cronica del tendine di Achille e fenomeni borsitici reattivi (cosiddetto calcagno di Haglund).

Molto spesso le due condizioni sono associate tra loro.

 Quadro clinico di tendinopatia inserzionale dell’Achilleo con la caratteristica tumefazione posteriore

 


Fig. 1  

Quadro clinico di tendinopatia inserzionale dell’Achilleo con la caratteristica tumefazione posteriore.

 

 

SINTOMATOLOGIA

Entrambe le situazioni sono caratterizzate da dolore locale in corrispondenza dell’inserzione del tendine di Achille spontaneo, a riposo o più spesso durante attività fisica (specie corsa, salti, salita delle scale o marcia in salita), o alla pressione locale come avviene con uso di calzature, Spesso è evidente una infiammazione locale con tumefazione ed arrossamento.

 RMN del caso precedente con evidente iperostosi posteriore del calcagno e tendinopatia dell’Achilleo

 

 

 

Fig. 2  

RMN del caso precedente con evidente iperostosi posteriore del calcagno e tendinopatia dell’Achilleo.

 

 

 

 

 

Radiografia laterale del piede con evidente iperostosi posteriore del calcagno

 

 

 

 

 

 

Fig. 3  

Radiografia laterale del piede con evidente iperostosi posteriore del calcagno.

 

 

 

 

 

 

DIAGNOSI

Si tratta di una patologia facilmente diagnosticabile clinicamente; un semplice esame radiografico evidenzia ossificazioni intratendinee o il calcagno di Haglund. Esami più sofisticati come la RMN sono da prendere in considerazione solo in casi particolari in generale per valutare le condizioni del tendine di Achille.

 

 

TRATTAMENTO

Nella maggior parte dei casi è conservativo.
Il primo provvedimento da prendere è quello di modificare le abitudini di vita ad esempio evitando calzature con rinforzi o cuciture posteriori o eccessivamente rigide o modificando le attività sportive.

Anche l’uso di una talloniera posteriore che detende il tendine di Achille e lo allontana dal calcagno può essere utile.

Ovviamente tutte le terapie antiinfiammatorie farmacologiche e fisiche possono essere utili specie in fase acuta.

Nei casi che non si risolvono dopo adeguato trattamento incruento si può considerare una soluzione chirurgica; questa è particolarmente indicata in caso di calcificazioni voluminose o di porzione posterosuperiore del calcagno molto prominente.

Nel calcagno di Haglund il trattamento chirurgico consiste nella resezione della porzione più prominente del calcagno e nella asportazione della borsa e dei tessuti infiammati. L’intervento viene eseguito con una piccola incisione laterale all’inserzione del tendine di Achille; il decorso post-operatorio è piuttosto semplice con mobilizzazione a tolleranza e carico inizialmente protetto e gradualmente incrementato.

Nelle ossificazioni intratendinee l’intervento consiste nella rimozione delle calcificazioni distaccando parzialmente il tendine di Achille; questo andrà reinserito in genere con uso di appositi dispositivi che permettono di riancorarlo all’osso. L’accesso è francamente posteriore dividendo il tendine di Achille longitudinalmente; nel post-operatorio il carico è proscritto per le prime 3 settimane e parziale con due appoggi per ulteriori 3 settimane.

I risultati di questi interventi sono generalmente buoni ma i tempi di recupero sono abbastanza lunghi, dell’ordine di qualche mese; inoltre il risultato finale è influenzato dalle condizioni del tendine in quanto in situazioni di importante degenerazione tendinea la sintomatologia ed in particolare il dolore possono risolversi solo parzialmente. Il trattamento chirurgico è consigliato spertanto solo in caso di disturbi importanti e con scarsa risposta alle terapie conservative.

Le complicanze principali, che incidono per il 10-15% dei casi, sono le seguenti

-      persistenza del dolore dovuta in generale alle condizioni del tendine di Achille per presenza di alterazioni degenerative

-      disturbi cicatriziali come ritardo di cicatrizzazione o sviluppo di cicatrici ipetrofiche e disestesiche

-      rottura del tendine di Achille possibile specie in caso di importanti alterazioni degenerative

-      infezione superficiale o profonda.

 

Ossificazione inserzionale del tendine di Achille

 

 

 

Fig. 4   Ossificazione inserzionale del tendine di Achille.